alla casa museo Guerrino Tramonti di Faenza.
Opening:
📆 venerdì 7 marzo 2025 h 17.00
📌casa museo Guerrino Tramonti - via F.lli Rosselli 8 a Faenza (Ra), Italia
👉🏼 alle 16.30 incontro con la stampa alla presenza dell’artista
Picta Romagna 2025, rassegna europea di arte contemporanea approda al Museo Tramonti di Faenza dove si sta lavorando per allestire un'originale installazione che aprirà fra pochi giorni, il 7 Marzo, in cui la percezione delle opere è "disturbata".
L'artista è Vittorio D'Augusta, che ha preparato per l'occasione diversi lavori che "dialogherebbero" con le preziose opere ceramiche presenti, se non che "dialogo" è una parola che non usa volentieri, non gli piace neanche tanto, la trova consolatoria, estetizzante, formalmente giusta, pacifica, ma non aderente al nostro tempo.
Convinto che, nel contesto di una città di provincia, di grande storia e di cultura, nota per la sua tradizione di "Città della Ceramica", una mostra d'arte ha senso solo se provoca un sussulto, se le sue opere di pittura sono un pretesto per parlare d'altro, per divulgare qualcosa che tutti conoscono, ma per cui non si fa mai abbastanza, l'artista intende porre l'attenzione sul grave problema dell'inquinamento marino, senza togliere tuttavia importanza alla dimensione estetica, connaturata al luogo che ospita la mostra.
In esposizione quadri verticali, stretti e alti, protettivi e guardiani. Non saranno appesi, staranno in piedi, in fila. Essi raccontano se stessi, non hanno niente da raccontare. Non hanno titoli, "a scanso di equivoci". Non rimandano ad altro, non sopportano metafore né simboli. Sono vanitosi. Stanno li, in piedi, per farsi guardare. Se hanno una qualità è che sono disinvolti.
A inquinare la bella mostra ci sarà un'ospite indesiderato che solo alla fine toglierà il disturbo, per disturbare altrove. Non sarà una mostra che spiega, che racconta, che allude, che consola.
Dichiara Vittorio D'Augusta:
"Un bravo critico direbbe che l'installazione rimanda ad un clima postmoderno con allusioni pop, non prive di riferimenti dadaisti, reinventati in chiave di nouveau realisme, piuttosto che di una rivisitata metafisica dechirichiana, mentre un onesto visitatore direbbe che è bella la mostra, peccato sia inquinata!"
L'evento è promosso da Cava Forever Group APS, con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Forlì-Cesena, Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole, Comune di Forlimpopoli, Romagna Toscana Terra di Racconti, AiCC (Associazione Italiana Città della Ceramica), Il Resto del Carlino.
Media partner ufficiale: La Ceramica
La mostra sarà visitabile dal 07 marzo al 7 aprile 2025.
Orari di apertura al pubblico:
Vittorio D'Augusta è nato a Fiume nel 1937 e dal 1948 risiede a Rimini. Da quella città di confine, che nell'arco di un secolo è stata asburgica, dannunziana, italiana, titina e croata, e da Rimini, città dalle profonde trasformazioni, ha tratto l'attitudine a rifiutare la rassicurante stabilità delle teorie definitive e a considerare valore l'elasticità del pensiero "mobile", capace di attraversare ipotesi contraddittorie. Questa concezione ossimorica dell'arte gli ha permesso di rinunciare a coerenze formali, rimanendo però fedele a due principi: l'idea che la pittura sia il termine di paragone con cui si confronta ogni pensiero, l'idea che ogni gesto del dipingere, per quanto radicale, possa sempre complicarsi in digressioni, "dirottamenti da sé", che ne mettano a rischio la rotta prefissata, e che implicano un'aspettativa fatalista, o romantica, per ciò che potrà accadere, e forse accadrà, dentro la pittura all'insaputa dell'autore".
Esordisce in campo artistico negli anni '60, unendo all'interesse per la pittura l'impegno culturale e politico tipico di quell'epoca. Nel decennio successivo approda ai movimenti europei della concettualità analitica. L'attività di questo periodo è documentata in Empirica, al Museo Castelvecchio di Verona (1975) e in Astratta: Secessioni astratte in Italia dal dopoguerra al 1990, a Palazzo Forti di Verona a cura di Giorgio Cortenova e Filiberto Menna.
Giovanni Maria Accame nel 1978 presenta una personale di D'Augusta a Firenze, presso la Galleria Piramide, con una riflessione al concetto di soglia di definibilità della pittura. In questo ambito, in bilico tra pittura e spazialità sensibile, opera installazioni ambientali, esponendo in importanti rassegne tra cui: Le designazioni del senso, presso la Loggetta Lombardesca di Ravenna (1978); Metafisica del quotidiano, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna (1978); Pittura/Ambiente al Palazzo Reale di Milano (1979); Materiale delle Arti al Castello Sforzesco di Milano; Nuova immagine al Palazzo della Triennale di Milano (1980) a cura di Flavio Caroli.
Con il gruppo dei "Nuovi Nuovi", teorizzato da Renato Barilli espone in prestigiose sedi, come il Palazzo dell'Esposizioni a Roma, la Palazzina di Parco Massari a Ferrara, la Galleria Comunale d'Arte Moderna di Torino. È presente nel 1985 ad Anni Ottanta presso la Galleria d'Arte Moderna di Bologna e, nel 1986, ad Aspetti dell'Arte Italiana 1960/1980 (Francoforte, Berlino, Hannover, Bregenz, Vienna).
Nel 1992 Marisa Vescovo lo invita a Frequences Lumineuses alla Villette di Parigi. Ha allestito personali in numerose città, tra cui: Vienna, Milano, Firenze, Amburgo, Francoforte, Monaco, Costanza, Valencia, Bologna, Alessandria, Rimini. Si dedica al disegno come pratica liberatoria e introspettiva: nel 1994 espone ai Musei di Modena opere su carta, presentato da Flaminio Gualdoni.
La pittura ritorna al centro del suo interesse come scommessa che, entro i limiti della bidimensionalità, siano ancora possibili margini di libertà, di trasgressione linguistica e coinvolgimento meditativo.
Nel 1995 la Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna gli dedica una vasta personale con testo in catalogo di Dede Auregli, che testimonia questa fase di ricerca con quadri di grandi dimensioni tra minimalismo e sensibilità lirica.
Claudio Spadoni, che già nel 1983 lo aveva inserito in Critica ad Arte, a cura di Achille Bonito Oliva, al Palazzo Lanfranchi di Pisa, lo invita nel 2000 alla Quadriennale di Roma. Tra le collettive recenti più importanti, "Opera al Nero (Ancona, Mole Vanvitelliana, 2004) a cura di Marisa Vescovo, Nuove Acquisizioni (Ravenna, Museo della città, 2006) a cura di Claudio Spadoni, Elogio della Figura (Cesena, Palazzo del Ridotto, 2007) a cura di Marisa Zattini e Antonio Paolucci.
Dal 1979 ha insegnato presso l'Accademia di Belle Arti di Ravenna, della quale è stato direttore per dieci anni e presso l'Accademia LABA di Rimini.
La "Casa Museo Guerrino Tramonti" sorge a Faenza, nel luogo in cui l'artista, alla fine degli anni '50 acquista un terreno e fa edificare un contenitore solido per custodire la sua famiglia e la sua arte, dove vive e lavora dal 1958 fino alla sua scomparsa.
Scultore, ceramista e pittore. Maestro di Arti Applicate che spaziava nell'arte tessile, Guerrino Tramonti (Faenza 1915-1992) è un artista storicizzato che ha realizzato una nutrita serie di opere, ha portato avanti il proprio percorso a stretto contatto con alcune tra le principali personalità del mondo artistico-culturale italiano del Novecento e le cui opere si trovano in molti musei del mondo.
Nel corso della sua vita si trasferisce in diverse città italiane dove frequenta case o studi d'arte e, a partire dall'immediato dopoguerra, su incarico del Ministero della Cultura, fa partire alcuni dei principali Istituti d'Arte del Paese insegnando la tradizione ma, contemporaneamente, preparando i giovani al guizzo dell'innovazione, siano essi futuri artigiani o artisti o uomini di cultura.
Torna sempre nella sua città d'origine dove lavora e lascia le sue tracce e la sua eredità di uomo e di artista.
Nel 1987 egli stesso realizza un percorso espositivo trasformando gli spazi fino allora utilizzati per i forni, il laboratorio e il negozio.
Dopo la sua scomparsa nasce la "Fondazione Guerrino Tramonti" per volontà dell'Artista e della sua famiglia che apre al pubblico nel 2013.
Nelle 7 sale sono esposte le circa 390 opere che secondo l'Artista meglio rispecchiano il suo percorso: un'immensa varietà di forme, di colori e un sublime mondo espressivo creato da un'originale sensibilità cromatica applicata anche ai dipinti su tela e su tavola.
La casa museo Guerrino Tramonti è inserita nel Sistema Museale Nazionale (Mibact), nei Musei dell'Unione della Romagna Faentina (Miurf) e riconosciuta dal Settore Patrimonio Culturale come da legge 2/2022 "Case e studi delle persone illustri dell'Emilia Romagna".